Tanto tempo che non scrivo
Tanto tempo che non scrivo.
Sto attendendo il bisogno di farlo come è successo con gli articoli precedenti, ma da diversi mesi non lo sento più in modo forte e chiaro.
Provo un leggero dispiacere perché vorrei tenere più aggiornato questo blog, mi sembra di mancare di rispetto agli eventuali lettori che magari ogni tanto passano di qui per vedere se ho pubblicato qualcosa di nuovo, ma nello stesso tempo vorrei che la scrittura arrivasse come una “necessità”, un forte desiderio, un movimento spontaneo.
Sto cercando di vivere nello stesso modo le mie giornate, lasciando che il mio comportamento, le mie decisioni, le mie azioni, le mie espressioni, nascano naturalmente, senza intervento della mia volontà.
La volontà personale: siamo convinti che esista veramente, con lo stesso grado di certezza con cui siamo convinti di essere individui separati gli uni dagli altri e dal resto del mondo.
Entrambe queste convinzioni si stanno sgretolando in me, lasciando spazio al semplice, naturale, totale, continuo movimento della vita. Di cui faccio parte. Di cui fanno parte i pensieri che penso, le emozioni che provo, le sensazioni che sento, i suoni, gli odori, i sapori, tutte le forme della vita.
Sta diventando più stabile la chiara consapevolezza di essere la totalità della vita, di essere ciò di cui le forme della vita sono fatte, ciò in cui le forme nascono e muoiono, ciò che le forme conosce.
E questa consapevolezza porta con sé pace e incanto.
Non ho avvertito il forte bisogno di scrivere che pensavo fosse necessario per tornare a pubblicare qualcosa, ma queste righe sono apparse al di là di ciò che pensavo.
Pubblicarle mi fa piacere e mi conforta.
Grazie a chiunque passerà di qua e le leggerà.
Monica
23 maggio 2019 @ 21:12
Grazie Monica
24 maggio 2019 @ 17:14
grazie a te Lara,
un forte abbraccio.
10 giugno 2019 @ 19:22
Gent.ma Monica,
ho scoperto da alcuni giorni “Il Sogno dell’Essere” e leggerne i contenuti è stata una lieta sorpresa, per ciò che dici e per la leggerezza e la grazia con cui lo dici, pertanto, prima di tutto, grazie per tutto quello che ci comunichi al ritorno dai tuoi “attimi senza tempo” (mi pertetto di darti del tu perché credo che, su un blog dedicato alla non-dualità, sia il minimo). Non ho la fortuna di sentirmi come “onda dell’oceano”, ma sono molto attratto dal messaggio della non-dualità perchè mi sembra che, ad una persona ragionevole e intellettualmente onesta che si ponga certe domande, fornisca le risposte più plausibili. Certo, le apparenze fanno supporre tutt’altro, forse mai come in questo caso, si deve dire: le apparenze ingannano! e purtroppo tutto ciò che l’uomo, soprattutto l’uomo moderno, ha costruito su questa ingannevole apparenza finisce con il perpetrare e aggravare l’inganno rendendo la Verità sempre più nascosta dal groviglio dell’errore. Ovviamente la Verità sa difendersi benissimo da sola e tutto quello che accade, anche l’errore, dobbiamo ritenere accada con il Suo consenso, ma questo non deve esimerci dal dare testimonianza della Verità, parlarNe, correggere gli errori che La sfigurano, pertanto rinnovo il ringraziamento a te, Monica, e ti invito a far sentire la tua voce per renderci partecipi delle tue “inverosimili” scoperte! Un caro saluto.
15 giugno 2019 @ 19:52
Grazie a te caro Parmenide (che bel nome hai! A che grande pensatore e messaggero di verità rimanda! E’ davvero il tuo o lo hai scelto come nick name?)
Mi fa molto piacere ricevere il tuo gentile apprezzamento e spero davvero che alcune delle parole espresse in questo blog abbiano aiutato il tuo orientamento nella ricerca o ne stimolino un approfondimento.
Leggendo il tuo messaggio avverto affiorare una frase e la ascolto insieme a te: “l’unica verità è la consapevolezza”.
Provando ad argomentarla direi che queste parole ci invitano a renderci conto di ciò che è sempre presente ed evidente nella nostra esperienza: qualunque forma essa assuma, dalla più cupa alla più luminosa, dalla più dolorosa alla più gioiosa, sarà sempre presente ciò che di questa esperienza è consapevole, altrimenti come potremmo descriverla, viverla, parlarne?
Noi siamo e siamo consapevoli. E’ importante riconoscerlo.
Da qui è necessario ripartire per accorgerci di quanto siamo ipnotizzati dall’affascinante e sempre cangiante mondo delle forme, finendo in questo modo con il trascurare e dimenticarci di ciò che siamo essenzialmente e immutabilmente: l’Essere consapevole e senza forma, (senza caratteristiche oggettive, senza dimensione, colore, tempo, peso, etc.) che la mente non può “conoscere” come conosce qualsiasi altro oggetto finito (è questo che la mente può fare, conoscere oggetti limitati), ma che rappresenta la più evidente e certa realtà di ciò che siamo.
Anche le forme, quelle che definisci apparenze, naturalmente non sono altro che Essere Consapevole, ma il dedicare loro un’attenzione esclusiva scambiandole per l’unica realtà finita e separata ci complica un bel po’ le cose.
Ancora grazie per il tuo commento caro Parmenide e per il tuo invito finale. Cercherò di onorarlo anche attraverso le domande che i lettori di questo blog sentono nascere e hanno voglia di condividere.
Un caro saluto e un abbraccio.
Monica
22 giugno 2019 @ 16:11
Gent.ma Monica,
ho letto con emozione ed attenzione il tuo commento; poiché credo che il caso non esista, anche se molto spesso ci sfuggono le ragioni di ciò che accade, non deve essere fortuito il fatto che, a commento delle mie parole, tu abbia sentito l’esigenza di dover ribadire che “l’unica verità è la consapevolezza” e come sia impossibile “conoscere” Ciò che noi siamo attraverso i processi mentali. In attesa di altri tuoi post, rileggerò quelli precedenti. Un caro saluto.
Mi è tornata in mente una bella poesia di J. Krishnamurti che forse già conosci, ma la riporto perché mi sembra particolarmente adatta a questo blog.
Non amare il florido ramo,
non mettere nel tuo cuore
la sua immagine sola;
essa avvizzisce.
Ama l’albero intero,
così amerai il florido ramo,
la foglia tenera e la foglia morta,
il timido bocciolo ed il fiore aperto,
il petalo caduto e la cima ondeggiante,
lo splendido riflesso dell’Amore pieno.
Ama la vita nella sua pienezza,
essa non conosce decadimento.
P.S.: Parmenide è un nome che avevo scelto tempo fa senza pensarci troppo; poi, ripensando a quanto ci viene tramandato del filosofo, la scelta mi è piaciuta e pertanto ho deciso di mantenerla.
29 giugno 2019 @ 13:11
Grazie Parmenide,
bellissimo questo componimento di J. Krishnamurti che non conoscevo.
Grazie di cuore per questo dono.
Rispondo con giorni di ritardo al tuo commento, ti chiedo scusa, non so come mi sia sfuggito.
Ora però l’ho trovato e anch’io ho provato una bella emozione nel leggerlo.
Ancora tanti complimenti per la scelta del tuo nome.
Spero di postare presto un nuovo contributo, anche sollecitata dal tuo invito.
Un caro abbraccio.
Monica
14 novembre 2019 @ 17:24
Ho letto il tuo Blog…per caso…per noia…per questa giornata che non passa mai…
Sai…ci sono strade che non ho mai percorso, e mai percorrerò.
Non in senso metaforico. Vie di luoghi, il cui ricordo è così forte, così intenso, che più mi allontano e più il dolore sembra amplificato.
Un contrasto geniale tra voglia di esserci ed ansia di andare via.
Un po’ come la giornata di oggi, col sole che mi scotta una guancia ed il vento che gela la nuca, in questo tempo balcanico simile ad un nostro marzo.
Ma non ho voluto perdere il piacere di fermarmi a scriverti….come ho fatto ieri sera sui gradini di una scuola, chiusa perchè bombardata, sui quali, in altri giorni della mia vita, mi sono seduto a scrivere e sognare, a immaginare il futuro.
Mi ci sono seduto anche da “uomo”, ma sentivo le voci che mi hanno tenuto compagnia in questi luoghi. E le risate, le urla, di bambini che hanno ripreso la vita regolare, anche grazie al nostro lavoro di uomini e soldati. Provo a guardare avanti ma ogni volta è più dura, soprattutto dopo aver visto tante guerre, somalia, bosnia, iraq ed esser passato da tanta umanità martoriata. Ho anche rinunciato a cose futili….
Tempo fa non avrei perso un istante, mi sarei precipitato a scrivere un’emozione ……..
Ora, sempre più spesso, mi scopro a preferire un dubbio alla certezza del “non si può”…del fatto che ti immagino con quel viso coperto dai capelli, e che comunque mi tieni compagnia, in una realtà fatta di armi, elicotteri, carri armati, posti di blocco e di paura…che a volte mi attanaglia ma che non posso far trasparire….ed impartisco ordini dando fiducia e sicurezza ai miei uomini ma col cuore sensibile di chi soffre nel vedere in faccia la guerra……
E intanto il tuo Blog….un po mi tiene compagnia…
Francesco,
Kosovo…
16 novembre 2019 @ 19:26
Caro Francesco,
grazie per il tuo messaggio.
Pensare di poterti tenere compagnia con le righe del mio blog nel tempo e nello spazio che ti trovi a vivere, mi onora e mi emoziona intensamente.
Neanche nelle mie più rosee aspettative avrei sperato che questi scritti potessero svolgere una funzione come quella che così gentilmente e poeticamente descrivi: fare compagnia e interessare un essere umano che sta affrontando la dura e importante esperienza che le tue parole raccontano così bene.
Da oggi ho un motivo in più per impegnarmi a scrivere un po’ più spesso in questo spazio, ma ho anche una nuova e confortante conferma sul senso che può avere la condivisione di queste mie riflessioni sulla Realtà.
Una conferma che non avrei mai immaginato potesse arrivare e toccare il mio cuore così profondamente.
Grazie per questo.
E grazie soprattutto per quello che fai, che fate voi ragazzi, in difesa della pace e dei nostri fratelli più deboli.
Ti abbraccio e ti auguro buon lavoro.
Monica
18 novembre 2019 @ 9:11
Grazie Monica per la celere risposta…non mi aspettavo tale rapidità (considerando che non scrivi spesso).
A mio modesto avviso, non devi sottovalutare la funzione che potresi amabilmente amplificare col fatto che i tuoi scritti non solo sono motivo di riflessione e compagnia ma anche di approfondimento sulle annose domande della vita.
Ieri è stata una giornata molto impegnativa…ed ho buttato giù uno scritto per il mio diario che spero possa essere ulteriore spunto di riflessione :
Tutto è pronto….via radio si susseguono gli ordini..ci muoviamo in due direzioni di marcia.
Tutto è stato sincronizzato…partiamo ad ondata successive…il mio distaccamento è il primo ad entrare in azione
Tra i miei uomini c’è un giovane Ufficiale… Sara di Napoli
Le faccio forza ma è nervosa…tutti siamo nervosi !
Luce verde intermittente…ci siamo..
Contarsi…..chiamarsi…
cobra 1 pronto signore…cobra 2 pronto signore e così via..
armi pronte…ultimi sguardi…
da dietro i fazzoletti ed i visori si intravedono solo gli occhi..
li guardo tutti negli occhi…li guardo per dargli la carica..
Luce verde fissa..è il segnale..
Si aprono i portelloni di corsa usciamo tutti…
Due squadre a sinistra e due a destra….
Chiudiamo….silenzio….gesti….luci…segnali…
Ci avviciniamo….Martini !! grido sommessamente trattenendo a stento il silenzio….tenente sara che fai?
Alzati ! gli ordino….mi dice che non se la sente…
L’alzo con un braccio ed a brutto muso le dico tutto quello che penso delle femminucce (per prenderla sull’orgoglio)
ci riesco….si muove.. e dall’occhiata che mi lancia..
ho capito la parolaccia pensata…ma non detta…
segnali….stiamo per entrare…il capannone è grande..buio..
tiratori scelti alle finestre….tutto pronto entriamo..
saltano le prime porte…lanciamo all’interno flash bang…botto e chiarore acceso….
ci chiamiamo…piano libero!…destra libero!…sinistra libero!
Raffica a sinistra…Marco reagisce…caxxo!
È un attimo un lungo attimo…lungo una vita…
Faccio fuoco controllato con brevi raffiche da tre colpi…
Nel mirino lo vedo….un lungo respiro..
La morte sul mio grilletto….
Ci sganciamo…altri entrano e finiscono il rastrellamento..
Un giorno senza nome.. un giorno senza eroi….
Un giorno qualunque…sull’elicottero che ci porta via..
Rimaniamo in silenzio…..mentre il chiarore del mattino arriva..
Dove sei?….dove sei ? …anche il sole non mi scalda più..
Con che forza mi salverò…quale inganno mi farò bastare…dove andrò..
In quale abbraccio mi perderò…per pagare tutta la mia colpa di Amare chi non ho…(Venditti citazione)
e vedo la Tv del mattino…col sole ormai alto ed una notte insonne…
bella la Televisione italiana…stesse cose…stessi problemi…acqua alta a Venezia…dissesto idrogeologico lo chiamano…
Noi dove siamo? cosa rappresentiamo in questo silenzio assordante della nostra madre Patria?
solito talk show…risate…ragazzi che bevono e si divertono…
la pubblicità di uno bibita…le autostrade..
Sono lontano….tutto mi sembra lontano…un altro mondo…
e per la prima volta vedo i miei ragazzi con la faccia ancora sporca..
hanno la stessa età di quelli che si divertono in tv…
tra liquori, qualche spinello e una corsa in macchina…
però li guardo i miei ragazzi…
e sono orgoglioso di loro…di questi italiani..
di tanti che in silenzio consumano i migliori anni della loro vita..
per valori unici…incrollabili…si..meglio stare con loro..
oggi va bene così….
Oggi è domenica in Italia…
Oggi è sempre lunedì per NOI….
Un saluto Monica…
21 novembre 2019 @ 0:31
Un saluto a te caro Francesco,
lieta che tu abbia sentito il desiderio e la fiducia di condividere in questo spazio un frammento della tua straordinaria quotidianità, tanto lontana e differente dalla mia, ulteriore testimonianza di quanto possa essere diverso il sogno che ognuno di noi si trova a vivere scambiandolo per l’unica realtà.
Grazie.
A presto.
Monica
21 novembre 2019 @ 17:10
A presto….ed eccomi quà…
Sai…Monica, ho ascoltato una canzone. L’ho ascoltata e ne ho letto il testo. Bisognerebbe sempre leggere i testi delle canzoni più importanti. Spegnere la musica e sentire solo le parole. E’ come leggere un libro prima di vedere il film che ne è stato tratto.
Ho ascoltato una canzone, ed ho la testa piena di “se”.
Peccato che sin da bambino ho imparato che i “se” non servivano di fronte alle cose più importanti.
Resto da solo. Con un “se” e con un pianto che mi travolge, come una diga incapace di contenere i pensieri.
Quando le parole che vorrei dire sono troppe o troppo forti, inizio a tacere. A volte sparisco del tutto. Ma dovrei avere il coraggio di compiere l’unico gesto che non so fare….accarezzando questa pistola amica di tante notti…
Se non val la pena vivere altri giorni uguali a ieri, perché aspettare?
Lo so, dovrei smetterla. Ma smettere di essere me stesso sarebbe meglio? Sarebbe meglio smettere di liberare la parte più sincera, che ormai giace metri sotto terra, e solo poche volte torna a farmi compagnia?
Non sono più davvero me stesso, vivo nel ricordo di come ero.
Queste righe sono le peggiori che abbia mai scritto nella mia vita. E’ da settimane che provo a migliorarle. Ma non mi riesce.
Alcune cose nascono male e così rimangono.
Sono frasi che non lasciano intravedere chiaramente la storia, sono come spezzoni di un film, così brevi e casuali da rendere la storia incomprensibile, forse noiosa. Salvo conoscere già la trama. In quel caso, questi piccoli spazi senza montaggio, rievocano la storia in tutta la sua violenza….nella realtà che mi circonda…nel mio diario segreto….tanti “SE”
Se, se, se, se. Con i “se” non si fa la storia. Ma quanto è difficile mandarli via, e quanto ancora dar ragione alle parole di un’altra canzone. “Meglio amare e perdere, che vivere e non amare mai”.
Sono troppo stanco. Davvero. Sono proprio stanco. Vorrei schioccare le dita e scomparire. Ma sono troppo vigliacco per farlo, eppure non abbastanza mediocre da accontentarmi.
Ho ripreso a bere….qualche birra non di più…per tenermi su e non far trasparire il mio malessere…per tenere lontani i pensieri. Funziona sempre meno. Ogni volta so che non è la soluzione, so che dovrei smettere, so che quasi sempre, dopo, mi sentirò anche peggio. E’ solo una breve apnea lontano dai pensieri. Quando torno sulla terra inizio a respirare più forte, e riprendo anche quel che avevo lasciato….tra macerie e feriti…rifugiati ed umanità calpestata…guerra e ancora guerra…
Quello che non riesco ad accettare è che un sogno possa diventare un ricordo, senza essersi mai concretizzato. Un sogno si realizza o resta un sogno. Un ricordo, prima di esser tale, ha avuto il tempo di esser vissuto. Ma vedere un sogno diventare pian piano un ricordo, assistervi impotente, può essere il più grande dei dolori….come quel giorno che l’ho persa…per sempre…quell’incidente che me l’ha portata via…
Cos’è la mia vita adesso?….Non ci sono scuse, nessuna ragione valida, nessuno da salvare, nessun giorno da aspettare.
In cuor mio, il sogno sarebbe stato avere una sua foto in bianco e nero da guardare. In una cornice di legno che piano il tempo avrebbe segnato.
Forse non chiedevo molto. Forse ho chiesto troppo. L’unica cosa che ho continuato a vedere, sono stati i segni del tempo.
28 novembre 2019 @ 23:42
Caro Francesco,
sento un grande sconforto nelle tue parole e mi dispiace molto. Vorrei trovare il modo per alleviarlo ma so che sarebbe un’impresa impossibile se il mio tentativo si collocasse allo stesso livello degli accadimenti e della quotidianità che stanno rappresentando per te la fonte di tanto dolore.
Se, come immagino, hai letto qualche articolo di questo blog, ti sarai reso conto di come, in vari modi, io tenti di esprimere la convinzione a cui sono giunta e cioè che “niente è come sembra”o, detto in altri termini, che nulla di quello che pensiamo reale lo è nel modo in cui crediamo.
Ciò che accade nel sogno che definiamo “vita” ha una realtà diversa da quella che crediamo e sentiamo, ma finché non ci “sveglieremo” dal sogno, non saremo in grado di distinguere l’illusione dalla realtà.
Un incubo può essere spaventoso e provocarci grande sofferenza. Soltanto svegliandoci riusciremo a fare un respiro di sollievo e ci renderemo conto che tutto quello che ci aveva paralizzati dalla paura non esisteva realmente.
Così come nel sogno notturno può accadere di svegliarci durante il sogno senza che lo stesso si interrompa (il cosiddetto “sogno lucido”), potremmo vivere un’esperienza analoga durante il sogno che chiamiamo vita: potremmo, cioè, risvegliarci dal sogno che consideriamo realtà accorgendoci della sua “illusorietà” e continuare a vivere con una nuova consapevolezza nei confronti della nostra esperienza.
Questo è il mio augurio per te Francesco: che tu possa svegliarti dall’incubo riconoscendolo come illusorio.
Per quanto ho compreso, mettere fine alla vita del corpo/mente con cui sei identificato e che sta vivendo un’esperienza /sogno tanto difficile, servirebbe soltanto a rimandare lo svolgimento del “compito”. Non abbiamo scorciatoie per arrivare alla fine del “gioco” e le sfide più dolorose rappresentano importanti occasioni di risveglio: tocca a noi “sfruttarle” al meglio.
Scusami per il ritardo della risposta. Il lavoro mi assorbe tanto e non sono brava a trovare il tempo per tutto.
Grazie per la tua intensa e intima condivisione.
Un forte abbraccio.
Monica
8 luglio 2022 @ 17:48
Ciao Monica,
come forse puoi notare, sto scrivendo questo messaggio il giorno 8 di luglio del 2022. Ho visto che è trascorso molto tempo dal periodo in cui tu sentivi di dover scrivere e comunicare attraverso questo blog. So anch’io che, quando si segue la mozione interiore, non può esserci nessuna forma di continuità, e son certo che vada benissimo così.
Ho voluto scriverti, per ringraziarti di aver consentito ad offrire alcuni momenti del tuo viaggio interiore attraverso questo bellissimo sito. Sono felice di poter gustare le ottime cose che hai qui raccolto.
Mi auguro che la tua vita sia piena di luce e che tu possa farla risplendere a beneficio di chi ti è vicino.
Un abbraccio forte forte, con il dolce affetto che si può provare per un’anima “sorella”,
Nando
22 settembre 2022 @ 19:17
Caro Nando,
innanzitutto grazie per l’interesse e l’apprezzamento che esprimi per il mio blog, ma grazie soprattutto per la gentile e sensibile comprensione che rivolgi alla discontinuità con cui scrivo in questo spazio.
La ragione principale per cui ho smesso di esprimermi sul tema a me molto caro della Non-Dualità, riguarda un cambiamento di prospettiva rispetto all’approccio definito “via diretta” (alla Non Dualità) su cui si basano gli articoli del blog e che ho seguito per molti anni.
Dopo un lungo periodo di esplorazione e studio di questo particolare approccio alla verità non-duale, circa due anni fa ho letto per la prima volta il testo spirituale “Un Corso in Miracoli” che, pur avendo come fondamento la stessa visione non-duale (per me, a questo punto della mia ricerca, assolutamente imprescindibile), offre un metodo pratico di “addestramento mentale” per affrontare e dissolvere l’illusione egoica di separazione di cui siamo prigionieri, che la via diretta non prende in considerazione e non ritiene necessario.
La grande difficoltà che avverto nel portare avanti la scrittura dei miei articoli riguarda l’essere una “principiante” come studentessa di Un Corso in Miracoli, quindi nel non sentirmi pronta a condividerne il messaggio e l’impianto teorico molto complesso che lo sostiene e che sto esplorando con interesse e coinvolgimento. Sto aspettando il momento in cui sentirò di poterlo fare. Forse allora tornerò a scrivere.
Vedo soltanto oggi il tuo messaggio e ti chiedo sentitamente scusa per il ritardo con cui ti rispondo.
Grazie di cuore per le tue parole e per il bellissimo augurio finale che ricambio con lo stesso affetto “fraterno”.
Se avrai voglia di continuare il nostro dialogo e raccontarmi qualcosa del tuo percorso mi farà molto piacere leggerti nuovamente. Qui o in privato, come preferisci.
Un caro abbraccio.
Monica
10 novembre 2022 @ 16:15
Ciao Monica,
volevo solo ringraziarti.
Ho incontrato questo blog in un momento di crisi, forse di risveglio per usare le tue parole.
Mi riconosco molto nei tuoi ragionamenti che vanno oltre la ragione, che riportano elementi di filosofie antiche.
Non siamo solo questo corpo e questa mente in questo momento, siamo frutto di un percorso lunghissimo che continuerà verso l’eternità.
Sì, siamo Natura, Infinito, Essere che si crea nuovi punti di vista tramite le nostre esistenze.
Il mio scoramento di questo momento è nel capire come vivere una vita piena dopo il risveglio, ma quello che tu dici quando scrivi “se non mi fossi manifestata” è molto motivante.
Insomma, grazie.
13 novembre 2022 @ 12:42
Cara Elena,
grazie a te.
Sapere che gli appunti e le riflessioni raccolte in questo blog possano essere di qualche utilità ai viaggiatori dello spirito che passano di qua, è il motivo fondamentale che qualche anno fa mi ha spinto a condividere alcune delle mie comprensioni sulla nostra natura essenziale e sulla Realtà.
Se tu avessi voglia di continuare il nostro dialogo, anche riguardo il senso di scoramento che stai sperimentando nell’affrontare la tua vita quotidiana, non esitare a scrivermi, qui o in privato, mi farà tanto piacere dialogare con te su questo tema e conoscere di più del tuo percorso di ricerca e delle realizzazioni a cui sei giunta.
Grazie di cuore per l’interesse e l’apprezzamento nei confronti di questo blog che hai voluto comunicarmi con tanta gentilezza.
Ti abbraccio forte.
Monica